E’ ancora conveniente il pellet?
| 19 Settembre 2022
- 1 conviene ancora il pellet?
- 2 Cosa pensano i consumatori
- 3 Intervista di Fanpage.it alla direttrice AIEL Annalisa Paniz
- 4 Alternative al gas
- 5 Incentivi statali
- 1 conviene ancora il pellet?
In questo periodo la domanda più frequente è proprio questa ” conviene ancora il pellet?”
Il pellet è nato come uno scarto di lavorazione ma con il passare degli anni e della richiesta sempre più alta è diventato una lavorazione primaria. La maggior parte del prodotto destinato al consumo nazionale italiano viene prodotto dai paesi dell’est Europa, i maggior produttori rimangono Russia, Polonia, Ucraina, Lituania e Bielorussia.
- 2 Cosa pensano i consumatori
I consumatori, almeno quelli che utilizzano il pellet da anni e sanno come massimizzare i risparmi hanno già a casa il prodotto comprato a marzo o aprile, ci sono però tutti i ritardatari e quelli che non hanno lo spazio per conservare il pellet, questi ultimi hanno visto impennarsi il costo, molti hanno temporeggiato, altri speravano in una discesa del prezzo ma ad ora il costo al sacco è raddoppiato se non triplicato. I consumatori si sono divisi in due categorie, quelli che cercano soluzioni con altri prodotti come i gusci di nocciola, pellet di girasole o passando alla legna, l’altra categoria invece sta cercando di vendere la stufa a pellet pensando di risparmiare scaldandosi a gas basandosi sui consumi dello scorso anno ignorando l’aumento ben più alto del metano.
- 3 Intervista di Fanpage.it alla direttrice AIEL Annalisa Paniz
Proprio oggi mi sono imbattuto in un articolo di Fanpage.it che vi riporto
Perché i costi di legna e pellet sono alle stelle e quali sono i consigli per i consumatori
Legna e pellet hanno più che raddoppiato il prezzo ma quali sono i motivi e come difendersi? ne ha parlato la direttrice di Aiel, l’Associazione Italiana Energie Agroforestali.
Intervista a Annalisa Paniz
Direttrice generale di Aiel, l’Associazione Italiana Energie Agroforestali
L’aumento del prezzo del gas e i timori per il taglio delle forniture hanno portato in Italia a una vera proprio corsa all’acquisto di legna e pellet come fonte alternativa per scaldarsi. Gli acquisti negli ultimi mesi hanno fatto registrate numeri da record così come le vendite di stufe e caminetti. Tutto questo insieme al blocco delle esportazioni da parte dei paesi dell’Est, con una carenza complessiva stimata in circa 3 milioni di tonnellate di pellet a livello europeo, hanno fatto impennare i costi a livelli record. Ne abbiamo parlato insieme alla dottoressa Annalisa Paniz direttrice generale di Aiel, l’Associazione Italiana Energie Agroforestali.
Con l’aumento del prezzo del gas molti consumatori stanno pensando di passare a legna e pellet mai i prezzi sono già aumentati di molto. Conviene ancora?
È una domanda che tutti si pongono e la risposta è sì. Anche se il prezzo è più che raddoppiato attestandosi mediamente intorno ai 10 euro a sacchetto, i dati che abbiamo elaborato come Aiel nell’ultima settimana confermano la convenienza del Pellet del 30% rispetto al metano. Un altro elemento da sottolineare è che il pellet lo compriamo adesso con prezzo noto al consumatore e invece il metano lo pagheremo con un prezzo che probabilmente aumenterà ancora. Una convenienza destinata quindi a confermarsi se non ad aumentare nel corso della stagione termica perché sul lungo periodo non prevediamo ulteriori aumenti.
Perché i prezzi sono aumentati così tanto, quali sono i fattori determinanti?
I motivi sono molteplici e sommandosi hanno creato quella che noi chiamiamo la tempesta perfetta. Ovviamente molto è dovuto alla guerra in Ucraina che poi a cascata ha determinato lo shock dei prezzi. Si va dal blocco delle importazioni di legname da Russia e Bielorussia all’ovvia riduzione dei flussi ucraini, dalle sanzioni economiche che hanno comportato una riduzione di materia prima idonea alla produzione di pellet, alla riduzione delle esportazioni di scarti e segatura dei Paesi nordici per soddisfare i fabbisogni interni. La stessa produzione di pellet, essendo un processo energivoro, costa il 40 o 50 per cento di più.
Stufe e camini a legna e pellet, cresce la domanda in Italia e in Europa
Molti commercianti lamentano già scarsità di risorse, esiste un pericolo reale di mancanza di forniture in vista dell’inverno?
La situazione attuale è indubbiamente difficile e non andrà a risolversi nel corso della stagione invernale. I flussi di importazione da altri Paesi come la Germania, l’Austria e i Paesi baltici diminuiranno fisiologicamente, quindi c’è il rischio di una diminuzione dei flussi ma il pellet continuerà ad arrivare, anche se in flussi ridotti, e non ci sarà uno shortage.
Alla luce di questi rischi quali sono i consigli per i consumatori in vista dell’inverno?
Il nervosismo dei consumatori è evidente giustificato perché è una situazione che nessuno si aspettava. Sicuramente va pianificato l’acquisto, quindi anche adesso per evitare di concentrare tutti gli acquisti nel periodo invernale perché in quel caso lì si potranno avere delle situazioni di grande grande disagio. Se si riesce diluire la domanda nel corso del tempo si garantisce a tutti di poter approvvigionarsi. Possiamo rassicurare tutti dicendo che tutte le associazioni a livello europeo concordano sul fatto che l’industria riuscirà a reagire a queste sollecitazione con un aumento dei livelli produttivi. Al momento abbiamo previsioni di aumento produttivo in Austria e in Francia. Anche in Italia c’è interesse e per la prima volta la consapevolezza della necessità di avviare politiche per l’aumento della produzione delle filiere forestali per sfruttare la risorsa boschiva.
Le associazioni dei consumatori avvertono che la forte domanda di legna e pellet ha stuzzicato l’interesse di persone disoneste e denunciano una componente speculativa. Quali sono i consigli per non cascare in truffe?
Siamo in una condizione di eccezionalità per la crisi energetica quindi la prima cosa è continuare a pianificare e in maniera oculata ma rivolgendosi sempre ed esclusivamente a rivenditori di fiducia e senza farsi attrarre da offerte e prezzi estremamente convenienti. È importante affidarsi sempre a fornitori stabili e conosciuti nel proprio territorio. Le ragioni oggettive di questa situazione dei prezzi però prevalgono nettamente su quelle speculative.
- 4 Alternative al gas
Appurato che il pellet nonostante il forte aumento sia ancora conveniente ci possono essere diverse soluzioni per risparmiare ulteriormente. Se state pensando ad acquistare una stufa o caldaia a pellet o a legna potete prendere in considerazione un prodotto a policombustibile, cioè un prodotto che possa alimentarsi a più combustibili come pellet, legna, nocciolino, gusci di nocciola, mais e altro, questa scelta potrebbe essere decisiva in periodi come questi perché se il pellet sale di prezzo possiamo alimentare la nostra macchina a legna o nocciolino, possiamo valutare il costo di diversi combustibili e scegliere il più conveniente per noi.
- 5 Incentivi statali
La cosa più importante quando si valuta un nuovo acquisto non è il prezzo più basso come possiamo pensare, ma cercare un prodotto idoneo ai vari incentivi statali in vigore. Purtroppo, non solo nella grande distribuzione ma anche da rivenditori poco seri si possono trovare prodotti senza certificazione ambientale o con certificazione ambientale 3 stelle. Tutti gli incentivi obbligano prodotti 4 o 5 stelle in base alla tipologia di installazione, ad esempio per una sostituzione di un vecchio prodotto pellet o legna possono bastare le 4 stelle mentre per le nuove installazioni sono obbligatorie le 5 stelle. La certificazione ambientale non è solo un paletto per gli incentivi ma in molte regioni è un obbligo per le installazioni.
Con un prodotto idoneo possiamo avere la possibilità di usufruire di diversi incentivi come il BonusCasa, Eco Bonus o il Conto termico 2.0. In aggiunta al Conto Termico, molte regioni come Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto aggiungono un ulteriore bonus a fondo perduto per incentivare la sostituzione di vecchi apparecchi obsoleti con nuovi prodotti ad altissima efficienza.
A questo punto capirete che il prezzo iniziale del prodotto non ha alcun valore rispetto alla qualità del prodotto.