Esiste un divieto per l’utilizzo della stufa a legna?
| 3 Aprile 2023Esiste un divieto per l’utilizzo della stufa a legna?
Ultimamente e sempre più spesso mi chiedono se è vero che le stufe a legna non si possono più accendere perché ci sono dei divieti con delle sanzioni, prima di rispondere a questa domanda ci sono un po’ di cose da chiarire.
Le stufe in generale, a biomassa, pellet o legna, ( inferiore o uguale a 35 kW ) sono caratterizzate da delle stelle, ( Decreto del Ministero dell’Ambiente n. 186 del 7 novembre 2017 ) un numero maggiore di stelle indica una maggiore qualità ambientale del prodotto, ossia alti rendimenti e bassissime emissioni. Per ottenere questa certificazione viene calcolata una percentuale sulla base di questi parametri
– Rendimento
– Emissioni di particolato primario (PP)
– Ossidi di azoto (NOx)
– Composti organici totali (COT)
– Monossido di carbonio (CO).
Le stelle vanno da 2 a 5 e ad ogni numero corrisponde una percentuale di resa termica, i prodotti interessati a questa normativa sono i seguenti:
- Caminetti aperti (UNI EN 13229);
- Camini chiusi, inserti a legna (UNI EN 13229);
- Stufe a legna (UNI EN 13240);
- Cucine a legna (UNI EN 12815);
- Stufe ad accumulo (UNI EN 15250 e UNI EN 15544);
- Stufe, inserti e cucine a pellet – termostufe (UNI EN 14785);
- Caldaie a legna (UNI EN 303-5);
- Caldaie alimentate a pellet o a cippato (UNI EN 303-5).
Come posso riconoscere la certificazione e capire quante stelle ha la mia stufa?
La certificazione si può scaricare sul sito del costruttore, si può trovare nel libretto di uso e manutenzione della stufa, si può ricevere scrivendo direttamente una mail al costruttore oppure per le aziende iscritte ad AIEL la si può trovare in forma adesiva direttamente sul prodotto.
Come si legge la certificazione a stelle Aria Pulita?
Ecco una tabella di certificazioneariapulita.it che vi mostra come si legge.
Arrivati a questo punto possiamo già capire che la domanda principale sul divieto di utilizzo è un pò troppo vaga, prima bisogna conoscere le caratteristiche del prodotto che si vuole utilizzare ma non è tutto per poter rispondere correttamente.
in Italia esistono delle sanzioni per chi utilizza vecchie stufe a legna. In base al Decreto Legislativo n. 28 del 2011, è vietato l’impiego di stufe, caminetti e caldaie a biomassa aventi emissioni superiori ai limiti previsti dalla normativa UE. Chiunque utilizzi delle stufe a legna non conformi può essere multato e rischia anche il sequestro dell’impianto
A fronte di questo divieto esistono diversi incentivi statali per poter sostituire un vecchio prodotto che non rispetta più le normative e che non si può più utilizzare, come la detrazione fiscale o il Conto Termico 2.0. Proprio con quest’ultimo diverse regioni incentivano l’acquisto e l’installazione di prodotti, esclusivamente a 5 stelle, con ulteriori bonus diversi tra regione e regione.
A questo link potrete trovare tutti gli incentivi statali e regionali attualmente in vigore
In Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto ci sono delle regole molto più proibitive che nel resto d’Italia, ma pian piano tutte le regioni stanno aderendo a questa normativa come la regione Toscana e Campania che proprio in questi giorni hanno introdotto bonus regionali in aggiunta al Conto Termico 2.0
Zone remote a parte, esiste il divieto di utilizzo per prodotti sotto le 3 stelle, quindi molto inquinanti, mentre per le nuove installazioni si possono installare solo prodotti 4 o 5 stelle.
Chi svolge i controlli per gli impianti termici?
A seguito dell’entrata in vigore della legge regionale n. 15/2020, Arpa è competente a svolgere le ispezioni degli impianti termici per l’efficienza energetica, mentre, in caso di esposti, effettua sopralluoghi in appoggio e congiuntamente agli enti locali ( polizia municipale o carabinieri ).
Si avete capito bene, è possibile che un addetto dell’Arpa vi suoni il campanello per un controllo ma non è finita qui, se riscontra delle anomalie, assenza del libretto d’impianto, mancanza di certificazioni, mancanza della manutenzione, prodotto non a norma o altro che andremo a vedere in maniera più accurata, potrà procedere alla segnalazione con tanto di sanzione e sarete obbligati a “sistemare” tutto a norma di legge in tempi che variano in base all’anomalia riscontrata, in caso di generatore non più a norma ad esempio, avrete 180 giorni per la sostituzione.
Queste informazioni sulle normative regionali, sulle sanzioni e tutto quello che vi può interessare lo troverete sul sito del vostro comune di residenza, è molto importante far riferimento al proprio comune perché ci possono essere normative differenti tra comuni.
Qui di seguito potrete trovare una guida fornita dalla Regione Piemonte in particolare per le provincie di Torino, Asti e Alessandria, dove troverete tantissime informazioni a riguardo. Consiglio la lettura anche a residenti fuori dal Piemonte perché spiegano molto bene cosa bisogna fare prima, durante e dopo aver installato un prodotto a biomassa, chi sono i soggetti responsabili, informazioni sulle ispezioni e sulle sanzioni.