Pellet di girasole, vediamo qualche risultato dopo averlo utilizzato qualche mese
| 19 Gennaio 2023
Ad inizio stagione avevamo testato diversi prodotti per combattere l’aumento del pellet, tra questi anche il pellet di girasole, qui potete vedere il video recensione che avevamo fatto.
Come si può già capire dal video, il pellet di girasole sporcava tantissimo il braciere e ne avevamo sconsigliato l’utilizzo sulle classiche stufe ad aria perché il residuo dopo poche ore di funzionamento riempiva di cenere tutto il braciere e non permetteva altre accensioni.
Risultato diverso con termostufe e caldaie con braciere autopulente e compattatore di ceneri, avevamo ridotto di molto gli intervalli di pulizia e con un giusto compromesso di tarature siamo riusciti ad evitare i problemi dello sporco in eccesso nella camera di combustione. Il compattatore di ceneri della nostra caldaia compatta Kalor che garantisce minimo 45 giorni di autonomia, con il pellet di girasole andava svuotato una volta a settimana.
Questi erano gli unici dati che potevamo avere testando il prodotto per qualche giorno.
Ora, a distanza di qualche mese dai primi test, possiamo dire qualcosa in più.
Abbiamo clienti con prodotti diversi che hanno utilizzato solo il pellet di girasole e quindi possiamo darvi qualche notizia in più.
- Con la stufa ad aria, nonostante l’avessimo sconsigliato subito come alternativa al classico pellet, tutti hanno abbandonato il progetto appunto per lo sporco eccessivo dopo pochi giorni.
- Chi invece lo utilizzava su una termostufa, ha riscontrato diversi problemi, sia di intasamento di tutto il condotto fumi della termostufa, che della canna fumaria dopo solo qualche settimana.
- Il test più duraturo l’ha fatto una ragazza con una caldaia di ultima generazione, uno Skill Boiler 5 stelle con braciere autopulente e compattatore di ceneri, il nostro gioiello di punta, nuova installazione, ha utilizzato per il primo mese il classico pellet ENPlus A1 di abete, poi a causa degli aumenti ha utilizzato due mesi solo il pellet di girasole. Abbiamo fatto diversi interventi per la taratura, la cliente lamentava sempre più frequentemente problemi di temperatura sia sull’impianto che sull’acqua calda sanitaria. L’impianto ha una canna fumaria nuova esterna con doppia coibentazione del diametro di 150 mm, dopo tre mesi dalla prima accensione era completamente intasata, la caldaia internamente era piena di incrostazioni, sembrava una caldaia di 5 anni che non aveva mai visto un tecnico per la pulizia ordinaria.
Questa è la foto di come si presentava internamente il giro fumi, praticamente il passaggio era ridotto a poco più di 8 cm.
Tutto il sistema di pulizia automatica del giro fumi ( nella foto a destra ) presentava incrostazioni che bloccavano la pulizia automatica dei turbolatori, la ventola di aspirazione fumi si surriscaldava in maniera anomala e i rendimenti generali erano di lunga inferiori al classico funzionamento della caldaia con un normale pellet.
Per quanto riguarda la nostra esperienza possiamo solo sconsigliare questo tipo di pellet, almeno sui prodotti che abbiamo testato noi e i nostri clienti, lo sporco e le incrostazioni danneggiano la caldaia e compromettono la vita della stessa.
Diverso invece il test che avevamo fatto con i gusci di nocciola tritati
Al momento, con i gusci di nocciola tritati, non abbiamo riscontrato nessuna anomalia sia sul funzionamento che sul residuo di cenere in eccesso, i clienti sono soddisfatti e noi abbiamo trovato macchine con consumi e sporco nella norma.
Vi ricordiamo che noi di Termo Dibi non vendiamo combustibili e questi test sono stati fatti da CAT esperti che conoscono molto bene le macchine da noi vendute.