Per accedere agli incentivi statali, la qualità certificata dei biocombustibili è diventata un requisito fondamentale. Cosa sono e come si leggono?
| 17 Aprile 2023
Qualità certificata dei biocombustibili, scopriamo assieme cosa significa, come riconoscerle e come si leggono le certificazioni.
Energia dal legno ha pubblicato un articolo molto interessante proprio sul D.lgs. 199/2021 che parla dell’importanza di utilizzare un prodotto certificato che sia pellet, legna, cippato o brichette.
L’articolo dice:
Con la pubblicazione del D.lgs. 199/2021 la qualità certificata dei biocombustibili è diventata un requisito fondamentale per accedere a detrazioni fiscali come Ecobonus, Superbonus e Bonus casa e sarà molto probabilmente estesa al Conto Termico, una volta concluso il processo di revisione. Il Decreto stabilisce infatti l’obbligo di utilizzare biocombustibili certificati per l’accesso agli incentivi, con l’obiettivo di accelerare il percorso di crescita sostenibile del Paese e di miglioramento della qualità dell’aria, in coerenza con gli obiettivi europei di decarbonizzazione del sistema energetico al 2030 e di completa decarbonizzazione al 2050.
Il requisito della certificazione si applica ai combustibili solidi da biomassa (legna da ardere, cippato, pellet, bricchette) destinati a tutti “gli impianti di produzione di energia termica da fonti rinnovabili”, di qualsiasi potenza termica e “che richiedono incentivi, comunque denominati”.
Per accedere a qualsiasi incentivo è obbligatorio usare biocombustibile certificato da un organismo accreditato secondo la norma ISO/IEC 17065, sulla base delle analisi delle proprietà del biocombustibile accreditate rispetto alle metodologie di prova definite dalla norma UNI EN ISO 17225.
È quindi necessaria una certificazione vera e propria dei biocombustibili legnosi che ne attesti la qualità in modo rigoroso e a norma di legge, sorpassando i test report emessi dai laboratori e le mere autocertificazioni aziendali.
Questo significa che non basta comprare un prodotto 4 o 5 stelle, farselo installare da un professionista a norma di legge con tutte le certificazioni necessarie ( impianto, canna fumaria, iscrizione al CIT….) per essere a posto con le clausole delle varie detrazioni fiscali, ma occorre anche acquistare combustibile certificato.
Sembrerebbe una fregatura ma partiamo dal presupposto che i contributi termici vengono erogati per un motivo, inquinare meno, quindi, conoscere e saper riconoscere un combustibile adatto è un punto fondamentale per il discorso ambientale, il prodotto in se, anche se fosse 5 stelle, non potrebbe garantire soglie di micro polveri sottili senza l’utilizzo di un combustibile certificato e controllato da tutta la filiera.
Non stiamo dicendo che un combustibile non certificato sia meno “buono” di un prodotto certificato ma la certificazione è un valore aggiunto all’azienda produttrice che se rispetta tutte le “regole” della filiera non avrebbe nessun motivo per non farsi certificare e a tal proposito l’articolo aggiunge:
La quasi totalità delle aziende che hanno conseguito la certificazione Biomassplus® ha deciso di mantenere attivo il proprio certificato; solo una quota irrilevante, inferiore al 2%, ha rinunciato alla certificazione dopo averla conseguita. Questo elemento suggerisce che le aziende colgono una reale convenienza nell’essere certificate Biomassplus®, migliorando il proprio posizionamento nel mercato e aumentando la propria capacità di proporsi al cliente e fidelizzarlo, ancora di più dopo l’emanazione del D.lgs. 199/2021 che ha rappresentato un balzo in avanti nel processo di qualificazione e strutturazione della filiera legno-energia.
Come riconoscere un prodotto certificato?
Un prodotto certificato deve presentare il marchio BiomassPluss per legna, cippato e brichette, mentre per il pellet ENplus.
Una cosa molto importante è sicuramente saper leggere la certificazione, scoprire la provenienza, la qualità e molte altre cose riportate sulla certificazione per evitare di acquistare.
Come si legge la certificazione?
Sembra una cosa molto difficile ma come ci spiega Energia dal legno, è molto semplice e intuitivo, vi riportiamo una loro tabella, sia per la certificazione del pellet ENplus che per tutti gli altri prodotti come legna, cippato e brichette Biomass plus.
Certificazione ENpluss (certificazione pellet)
Certificazione Biomassplus (legna, cippato e brichette)
Per entrambe le certificazione c’è da memorizzare la parte del codice identificativo, sopratutto per il pellet e per i numeri che vanno da 300 a 999, che indica la provenienza della certificazione e non del prodotto.
Ad esempio, una certificazione AT388 non significa che il materiale legnoso sia Austriaco ma solo che la sede dell’azienda certificata risiede in Austria e che il prodotto può essere estero.
Ho appositamente fatto l’esempio sulla certificazione Austriaca perchè viene spesso spacciato il pellet come Austriaco quando non lo è.
Per concludere
Se siete interessati ad accedere ai bonus statali e regionali o ad approfondire il discorso sulle certificazioni dei vari combustibili vi lasciamo qualche link utile.
- Qui potrete trovare la Guida agli incentivi per gli impianti a biomassa sempre aggiornata, dove poter consultare tutti gli incentivi disponibili come Conto Termico 2.0, Ecobonus, Bonus Casa, Certificati bianchi e i bandi regionali di Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto.
- Per ulteriori informazioni sulla certificazione ENplus del pellet potete consultare la guida AIEL ENplus-Come Riconoscere il pellet 2023
- Mentre per approfondimenti sulla certificazione Biomassplus di AIEL BiomassPlus 2023
- Mentre qui troverete una guida sulla certificazione a stelle di Aria Pulita sempre di AIEL Certificazione Aria Pulita 2023
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